legge valter zanardi
La notte di Ivana Kupala e i suoi suggestivi riti pagani.
Ghirlande di fiori, felci magiche, bagni notturni, falò e antichi riti: sono gli ingredienti della notte dell’Ivan Kupala, la festività slava con origini pagane legata al solstizio d’estate.
La festa di Kupala è stata entusiasticamente celebrata ieri nella notte del 6-7 luglio 2017 a Pyrohovo, il parco etnografico sulle verdi colline di Kyiv dove si trova il Museo dell’Archittetura Popolare.
Ancora prima del tramonto sono stati accessi fuochi, le ragazze raccoglievano fiori di campo per farne le corone e adornare i capelli; persone di tutte le età, vestiti in costumi tradizionali, spesso gelosamente custodite da generazioni, ballavano attorno ai fuochi e cantavano insieme con diversi cori popolari.
Uno degli elementi caretteristici della festa di Kupala è la corona di fiori, simbolo della purezza feminile. Secondo la tradizione le regazze da marito la sera della vigilia devono raccogliere i fiori di campo, fare una corona per poi gettarla nel fiume: la direzione dove il corso d’acqua porta la corona indica quella da dove sarebbe venuto il suo futuro sposo. A loro volta i giovani cercano di ripescare le corone per poi riportarle dalle ragazze prescelte. Ma attenzione: è tassattivamente vietato addornarsi di corone alle donne già sposate, per non dare impressione di essere donne facili, secondo l’antica tradizione :-).
Un altro rito importante della festa è la tradizione di saltare sopra il falò acceso. La coppia di innamorati debba saltare sopra le fiamme, tenendosi saldamente per mano, per tre volte. Si crede che la coppia che riesce a farlo senza mai staccare le mani, rimanga unità per tutta la vita.
Ma si può saltare sopra il falò anche in solitaria: si crede che la persona venga purificata con il fuoco e diventi più forte e più fortunata e che l’anno venturo sarà più propizio.
Anticamente si credeva che solo durate la notte di Ivan Kupala fiorisse il magico fiore di felce e colui che fosse riuscito a trovarlo nel folto della foresta sarebbe diventato ricco per tutta la vita. Su questa antica leggenda degli ucraini si basa il famoso racconto dello scrittore e drammaturgo ucraino Mykola Gogol ” La sera della vigilia di Ivan Kupala”
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