In tutto il testo (rimasto incompiuto), che è narrato in prima persona, vi è l’idea ossessiva di riuscir a realizzare una complessa opera architettonica, e dalla paura d’esser attaccato da potenziali nemici i quali però non danno mai prova d’esistenza reale: la tana, creata in questa costante ricerca di perfezione, non produce però quella pace e tranquillità che s’attendeva di trovare ma, piuttosto, ciò gli provoca ansie crescenti.
legge valter zanardi
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